FOOD. Archeologia del cibo tra preistoria e antichitร 

Materiali per la cultura 3, 146 pp., 76 illustrazioni a colori

Collana del Civico Museo Archeologico di Bergamo

โ‚ฌ 12,00 (acquistabile presso il Museo o telefonando a 035 286070)

 

Il volumettoย Food. Archeologia del cibo dalla preistoria allโ€™antichitร ย รจ dedicato al tema dellโ€™alimentazione, di grande attualitร  per la concomitanza di EXPO 2015,ย Nutrire il pianeta, energia per la vitaย e completa un percorso espositivo dallo stesso titolo allestito nelle sale del Museo dal 13 maggio al 25 ottobre 2015.

Lโ€™archeologia del cibo, in particolare quella pre/protostorica, รจ un campo della ricerca che ha assunto grande interesse e sviluppo grazie al progredire delle scienze applicate, che attraverso le analisi archeometriche sono in grado di fornire dati utili alla ricostruzione dellโ€™alimentazione del passato, soprattutto in assenza di fonti scritte.

Le ricerche biochimiche condotte sulle ceramiche permettono di stabilire il contenuto di molti recipienti, che fossero sostanze alcoliche, come vino, birra, idromele, o cibi a base di cereali e latticini; quelle biomolecolari portano un contributo fondamentale per rispondere alla domanda sullโ€™origine di molte specie di piante coltivate e quelle polliniche mettono a disposizione ricostruzioni ambientali relative alla vegetazione; le analisi isotopiche delle ossa degli animali e anche dellโ€™uomo permettono di risalire agli alimenti ingeriti. Lo studio dei resti di pasti delle mummie e lโ€™analisi dei coproliti completano le informazioni sulla dieta delle popolazioni antiche.

Siamo ciรฒ che mangiamo, ma anche dove mangiamo, come mangiamo e con chi mangiamoย (K.C. Twiss,ย We are what we eat, inย The archaeology of food and identity, 2007, pp. 1-15), poichรฉ il cibo non afferisce esclusivamente alla sfera biologica, ma anche a quella culturale, essendo parte integrante dellโ€™universo simbolico che ci distingue non solo da tutti gli altri animali, ma anche allโ€™interno della nostra specie. I cibi definiscono lโ€™identitร  dei gruppi, in senso sia geografico che sociale, e segnano il ritmo del vivere quotidiano e della ritualitร . I sistemi alimentari hanno scandito anche la storia dellโ€™uomo, che nel corso del tempo ha risposto alle sollecitazioni ambientali non piรน con lโ€™adattamento fisico, ma attraverso lo sviluppo culturale.

La vastitร  dellโ€™argomento ha imposto dei limiti alla narrazione. Alcuni temi, soprattutto legati alla dimensione spirituale, alla simbologia, alla ritualitร  e alla medicina sono stati per lo piรน solo incidentalmente accennati.

Affrontare la storia dei singoli cibi (la carne, le risorse marine, i cereali e i legumi, il vino, lโ€™olio, il sale, il miele, il latte e la frutta), mettendo in rilievo la loro importanza per la vita dellโ€™uomo da un punto di vista sia alimentare che culturale, ci รจ sembrata la via piรน semplice per raccontare le conquiste operate, le innovazioni introdotte, gli aspetti abitudinari della vita nellโ€™antichitร , oltre a ciรฒ che lungo il cammino รจ andato perduto o si รจ modificato, formando quel filo che ha condotto direttamente al nostro quotidiano.

Non abbiamo tuttavia rinunciato a presentare una sintesi sui primordi dellโ€™alimentazione umana (Preistoria del cibo), sottolineando le principali tappe evolutive che hanno portato sulla tavola da pranzo tutte le componenti che ancora oggi ci nutrono e che sono il cuore di questo percorso espositivo. Alla fine, un approfondimento su due importanti siti archeologici della Lombardia, la palafitta del Lavagnone e lโ€™abitato etrusco del Forcello, indagati nellโ€™arco di molti anni dallโ€™Universitร  degli Studi di Milano, con la collaborazione del Museo Archeologico di Bergamo, dimostrano come lโ€™archeologia con lโ€™apporto delle scienze naturali sia in grado di ricostruire quadri dettagliati del mondo antico, anche privo di scrittura.

Ogni operazione di ricerca e di sintesi, per quanto limitata come questa, ci arricchisce sempre di conoscenza e al tempo stesso di consapevolezza, con il solo rammarico di non aver potuto raccontare tutto quello che si รจ appreso. Perciรฒ questo percorso espositivo e il piccolo volume che lo accompagna รจ dedicato a tutti coloro che non smettono di cercare nel passato, sollecitati dalla curiositร , le risposte ai dubbi che un presente complesso e a volte estraniante ci pone. (Stefania Casini)