La Mostra espone la piccola collezione egizia del Museo Archeologico, di cui il reperto piรน cospicuo รจ una mummia con il suo sarcofago, dono di Giovanni Venanzi, Console dโ€™Italia ad Alessandria dโ€™Egitto alla fine del 1800. Lโ€™esposizione si compone di una sezione, โ€œVerso la luce del giornoโ€ฆ Rituali funerari in Egitto al tempo dei faraoniโ€ dedicata ai rituali funerari nellโ€™antico Egitto e la sezione โ€œUna collezione di fotografie del XIX secoloโ€, dedicata alle riprese fotografiche realizzate in Egitto ad opera di fotografi piรน o meno famosi.

Sebbene la collezione bergamasca non sia neppure lontanamente paragonabile alle raccolte di altre cittร  italiane, come Milano, Bologna, Mantova, ne condivide tuttavia il prevalente carattere funerario dei reperti. Dโ€™altra parte la connotazione funeraria che ha assunto la civiltร  egiziana รจ strettamente connessa al modo con cui รจ stata condotta la ricerca archeologica, fin dalle sue origini; essa si รจ rivolta principalmente allo scavo delle tombe e al recupero dei corredi funerari, piuttosto che allโ€™indagine degli insediamenti, costruiti con materiali deperibili e sepolti dalle coltri di limo, depositate dalle millenarie inondazioni