Bergomum fu un’importante città romana, edificata su preesistenze celtiche, e fu il punto di riferimento di un vasto territorio solcato da percorsi commerciali e fonte di materie prime.
Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce le tracce di una millenaria occupazione dei colli di Bergamo Alta, ma i risultati di questi lavori non sono stati resi noti al pubblico, se non in modo sporadico, e le evidenze archeologiche sono rimaste di fatto svincolate da una narrazione organica del passato della città. L’app Bergomum conduce all’interno delle mura venete, patrimonio Unesco, alla scoperta di dieci tappe fondamentali per conoscere le origini e la storia più antica di Bergamo.
L’itinerario è supportato dalla tecnologia iBeacon, grazie alla quale è possibile consultare informazioni lungo il percorso e ascoltare brevi testi che illustrano le singole tappe. La prima tappa è in piazza Cittadella, al Civico Museo Archeologico, che accoglie i reperti emersi dagli scavi condotti in Città Alta, veri e propri indizi archeologici dei monumenti e dei luoghi che caratterizzavano la città in epoca romana.
Tra i siti che è possibile conoscere con il supporto dell’app Bergomum vi sono l’area archeologica di vicolo Aquila Nera, dietro la Biblioteca Civica Angelo Mai, le aree all’interno del Museo e Tesoro della Cattedrale e del Palazzo del Podestà, i resti emersi in due esercizi commerciali di via Colleoni, il tratto di strada venuto in luce in via del Vagine e le cisterne che facevano parte dell’impianto idrico dell’antica citta romana. Alcune di queste aree sono anche visitabili con modalità differenti, specificate nell’app.
Il progetto di Bergomum, promosso dal Comune di Bergamo, è frutto di una collaborazione istituzionale con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Bergamo e Brescia ed è stato realizzato con il contributo di Regione Lombardia.